Luciano Rispoli Psicologo: Virus, Vita e Potenzialità

Luciano Rispoli Psicologo: Virus, Vita e Potenzialità

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Luciano Rispoli è Fondatore della Psicologia Funzionale (Neo-Funzionalismo) e del suo modello integrato di psicoterapia, trainer e formatore in Italia e all’estero in strutture pubbliche e private. Fondatore della Scuola Europea di Formazione in Psicoterapia Funzionale (SEF), della Società Italiana di Psicoterapia Funzionale (SIF) e della EIPF (Ecole Internationale de Psychothérapie Fonctionnelle – Escuela Internacional de Psicoterapia Funcional).

 


All’interno di questo interessante articolo possiamo capire come, questo evento che ci ha travolti, ci ha cambiato la vita e tante cose non sono più cosi scontate. 

Vediamo come..

 

Luciano Rispoli Psicologo: Virus, Vita e Potenzialità

 

Come stavamo prima del confinamento

Prima di questa tempesta che è stata la pandemia, molto probabilmente non ci rendevamo conto che la vita ci stava sfuggendo di mano. La vita che conducevamo, frenetica, piena di ansie, piena di preoccupazioni, volta a rincorrere un benessere quasi solamente materiale, a possedere oggetti, a consumare, ci sembrava del tutto (o quasi) normale. E quindi non provavamo nemmeno a reagire realmente per cambiare la situazione, come se fossimo oramai un po’addormentati e rassegnati. Eppure, negli ultimi tempi, malesseri, somatizzazioni, malattie anche gravi andavano aumentando sempre di più: ansia, pressione alta, insonnia, scontentezza, depressione, rabbia impotente, diabete, attacchi di panico, e persino tumori, cardiopatie, malattie autoimmuni,.

 

Crisi prolungata
Con l’inizio della pandemia e dell’isolamento, c’è stata una prima reazione di stress, con allarme, preoccupazione. Una reazione abbastanza normale (ben nota), abbastanza sana.
Ma poi la crisi è andata avanti, e avanti, ed è successo qualcosa di nuovo: non c’era più il classico pericolo momentaneo che bisogna fuggire o affrontare, c’è stato, invece, un vero e proprio sconvolgimento: abbiamo dovuto cambiare completamente lo stile di vita, abitudini, modi di essere nel sociale, rinchiusi nelle nostre case. E di qui lo shock, qualcosa che non si sarebbe mai potuto neanche immaginare.
Ma il virus ci ha posto davanti alla verità, alla condizione reale di tutti noi. Le persone che stavano già male prima, che stavano in condizioni alterate in vari modi, con malesseri disarmonie (non necessariamente patologie evidenti) si sono sentite peggio: destabilizzate, arrabbiate, impaurite, a seconda dei casi.luciano rispoli psicologo
Invece, le persone che avevano da prima un buon equilibrio, un funzionamento discreto, una certa condizione armonica hanno potuto affrontare l’isolamento molto meglio, con più calma e pazienza, trovandone gli aspetti meno negativi o finanche positivi. Hanno scoperto di avere più tempo per stare con se stessi, per comprendere quali sono le cose realmente importanti nella propria vita. Hanno dedicato del tempo alla lettura, a mettere a posto cose che aspettavano di essere sistemate da tempo. Hanno dedicato più tempo con i propri cari, o a parlare via internet con amici e colleghi. Non c’era più fretta, frenesia. Ci si è potuti anche godere il silenzio delle città, un silenzio che permetteva di ascoltare il suono del vento,delle onde del mare, il canto degli uccelli; ci si è potuti godere la natura che riprendeva in ogni modo il sopravvento, con fiori e piante che nascevano per le strade, l’aria limpida e i panorami netti.

Ma le persone che stavano male hanno desiderato che tutto finisse al più presto: sono state ancora più agitate, arrabbiate, si sono sentite oppresse, come se stare confinati fosse come stare imprigionati.
Il virus e il lungo confinamento ci hanno messo di fronte a una realtà che non possiamo più ignorare. Non possiamo più chiudere gli occhi su come realmente viviamo, su come stiamo quasi tutti, sul disagio che troppo spesso permea le nostre vite. Non possiamo più stringere i denti e continuare con una vita che non ci fa stare bene, che ci dà sofferenza, troppo dolore, poca gioia, poca felicità…

 

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